Top Movies, quelli che sono indiscussi capolavori

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view post Posted on 30/12/2010, 16:11     +1   -1
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The Scythe that Reaps

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Apro questo thread 'gemello' a quello dei Trash Movies per parlare di quei film che sono indiscutibilmente dei capolavori, vuoi per la realizzazione, per i temi trattati o quant’altro.

Comincio parlando di questa piccola perla del 2000 di Christopher Nolan (il regista di Batman Begins e Dark Knight), che mi venne consigliata da un amico che aveva avuto la possibilità di vederlo in esclusiva italiana alla Dylan Dog Horror Fest di quegli anni.

Memento

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SPOILER (click to view)
Il film parte subito in modo 'inusuale' mostrando lo sviluppo di una foto polaroid 'al contrario'; la foto parte sviluppata mostrando un uomo ucciso da un colpo di pistola – Joe Pantoliano, il 'Cypher' del primo Matrix – e man mano che i titoli scorrono diventa sempre meno visibile, finchè alla fine è completamente bianca e 'rientra' nella macchina fotografica.

Poi cominciano ad alternarsi sequenze in bianco e nero (molto sgranate) a sequenze a colori. Dopo qualche minuto il genio del regista diventa evidente.

La storia vede per protagonista Leonard Shelby (Guy Pearce), un investigatore che in passato aveva lavorato per una compagnia assicurativa cercando di smascherare le possibili frodi dei clienti. In seguito ad una rapina in casa sua, sua moglie venne strangolata dopo aver subito violenza, ed ora lui è in cerca del criminale che è riuscito a sfuggire alla giustizia – per le forze dell’ordine il caso è chiuso, in quanto uno degli assalitori fu trovato morto, ucciso dallo stesso Leonard per legittima difesa la stessa notte della rapina.

Unico problema, Leonard non è uscito illeso quella notte – a causa delle ferite e dello shock subito, è rimasto affetto da quella che in gergo viene definita 'amnesia anterograda' o più semplicemente 'perdita della memoria a breve termine'. Per farla breve – come lui stesso ripete più e più e più e più volte nel corso del film – non ha perso i ricordi precedenti all’incidente; semplicemente non è più in grado di CONSERVARE ricordi posteriori all'incidente stesso. Ogni 3-4 minuti la sua memoria degli eventi recenti semplicemente 'si resetta'. Facile intraprendere delle indagini investigative in questo stato ;)

Pero Leonard non molla, e grazie a una gestione metodica – oserei dire maniacale – della sua vita, riesce a raccogliere indizi e prove per trovare questo misterioso 'secondo uomo' che dalle sue indagini dovrebbe essere un tale di nome 'John G.'. Si tatua gli indizi sul corpo (alcuni alla rovescia, per poter essere letti allo specchio !), fotografa le sue cose e ci scrive dietro – praticamente vive portando con se una polaroid con cui scatta le foto alle persone che incontra, perché altrimenti dopo 3-4 minuti si dimenticherebbe di loro. Memorabili sono gli incontri con le stesse persone e il suo amico Teddy (Pantoliano, quello che si sa che verrà ucciso dallo stesso Leonard per via della brevissima sequenza iniziale) che ogni volta è costretto a ripresentarsi e al suo 'Ti ho mai parlato del mio problema ?' gli risponde 'Solo un MILIONE di volte.'

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Il colpo di genio di Nolan però è che grazie al particolare modo con cui il film è stato girato, gli spettatori VIVONO il problema di Leonard sulla loro pelle. Infatti, il film non è sviluppato in modo sequenziale – prima scena, seconda scena, terza scena…ultima scena – bensì è sviluppato a salti 'speculari'. Le sequenze 'in bianco e nero' sono, appunto, sequenziali – raccontano la storia in modo classico, partendo DALL’INIZIO; inframmezzate a queste però vi sono le sequenze 'a colori', che sebbene siano trasmesse normalmente, raccontano la storia a partire DALL’ULTIMA SCENA. Lo spettatore si trova quindi frastornato, perché mentre una parte della storia può essere seguita in modo canonico, un'altra parte fa vivere lo stesso senso di smarrimento di Leonard, perché sembra apparentemente slegata dalle altre, quasi un capitolo a se; solo dopo aver visto la successiva sequenza 'a colori' (che in realtà temporalmente si è svolta prima), che si conclude proprio con le primissime inquadrature della sequenza trasmessa prima (per fare un aggancio), riusciamo finalmente a capire cosa accidenti è successo.

Esempio: dopo una sequenza di 5 minuti 'in bianco e nero', parte una sequenza 'a colori' dove Leonard corre in un parcheggio inseguito da un tizio armato, mentre lui si domanda 'Cosa sto facendo ? Ah, sto inseguendo questo tizio… - BANG ! - !!! No, è lui che sta inseguendo me !!!' . Da lì parte un inseguimento in macchina e Leonard alla fine si nasconde nel bagno di un motel, e si arma con una bottiglia di whisky per cercare di stordire il suo assalitore. Poi si siede sul water… e la sua memoria si resetta, e si domanda 'che sto facendo ? una bottiglia… non mi sento sbronzo però' – che tra l’altro, è la prima immagine che abbiamo visto circa 20 minuti prima, durante la sequenza che 'si svolgerà' dopo questa. Poi parte un altro pezzo in bianco e nero, che si allaccia alla sequenza di 5 minuti con cui ho cominciato l’esempio. E poi, dopo che questo pezzo è finito, parte una nuova sequenza 'a colori' con Leonard che raccoglie informazioni, fino a quando un tizio armato non gli si avvicina e lo costringe a fuggire in un parcheggio… e mentre fugge la sua memoria si resetta, e lui 'Cosa sto facendo ? Ah, sto inseguendo questo tizio…'

In pratica, Prima -> Ultima -> Seconda -> Penultima ->… Scena di Mezzo

Alla fine il film termina ‘nel mezzo’, quando le due sequenze temporali – quella che va in avanti, e quella che va a ritroso – si incontrano. E i colpi di scena che si rivelano grazie a ciò sono incredibili – visti in sequenza 'corretta' non sarebbero tali, perché alcuni personaggi rivelano a Leonard i loro segreti in varie occasioni, però lui non potrà mai ricordarseli – e noi come spettatori le capiremo solo 'vivendole' al momento, avendo diversamente da Leonard però la possibilità di 'rimontarle assieme' dopo averle vissute in modo confuso e apparentemente slegato.

Raccontato così sembra macchinoso, però è assolutamente geniale :D ; lo consiglio vivamente :thumbup1.gif: .
 
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view post Posted on 22/2/2011, 18:14     +1   -1
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Riprendo questo topic per parlare di un film che all'epoca della sua uscita non è stato particolarmente apprezzato, ma nel corso degli anni è lentamente diventato un fenomeno cult del genere horror.

La Cosa – John Carpenter’s The Thing
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Film del 1982 del maestro dell’horror John Carpenter, ‘La Cosa’ è il remake di un film del 1951 (‘La cosa da un altro mondo’), e uno dei primi film ad alto budget del regista americano (all’epoca costò qualcosa come 15 milioni di dollari). E’ il primo film della cosiddetta ‘Trilogia dell’Apocalisse’ di Carpenter – tre film slegati fra loro dal punto di vista della trama, ma con la tematica comune dell’annientamento della razza umana attraverso un evento scatenante inarrestabile (gli altri due sono ‘Il Signore del Male’ – ‘John Carpenter’s Prince of Darkness’ – del 1987 , e ‘Il Seme della Follia – ‘John Carpenter’s In the Mouth of Madness’ – del 1995).

Inizialmente snobbato nelle sale cinematografiche e massacrato dalla critica, il film divenne un cult fra gli appassionati grazie alla distribuzione nell’home video (un destino comune a parecchie opere di Carpenter, basti pensare a ‘Grosso Guaio a Chinatown’), tanto da essersi meritato la menzione come uno dei 500 migliori film di tutti i tempi (Empire Magazine, 2008) e uno dei film più spaventosi (al 17° posto per la Chicago Film Critics Association).

La trama è abbastanza classica nel suo genere, quello del ‘mostro in un circolo chiuso’: in una base scientifica in Antartide, un gruppo di ricercatori americani ha un incontro/scontro con alcuni scienziati norvegesi che piombano in elicottero pesantemente armati inseguendo un cane husky, apparentemente senza motivo. Non parlando la loro lingua e venendo attaccati con le armi, rispondono al fuoco e li uccidono. Ma per quale motivo i norvegesi sono impazziti ?
Il pilota di elicotteri RJ MacReady (un granitico Kurt Russell) guida una spedizione alla loro base, e qui la terribile scoperta: la base è distrutta, gli scienziati morti (alcuni in modo orribile e grottesco), e vengono fatti due ritrovamenti particolari: un cadavere deforme e mostruoso e un blocco di ghiaccio che apparentemente doveva aver contenuto QUALCOSA.
john-carpenters-the-thing-kurt-russell
Tornati alla base con i resti del corpo deforme e le riprese video della base norvegese, gli scienziati americani arriveranno presto alla macabra verità: il cane inseguito dall’elicottero era in realtà una creatura liberata dai ghiacci – un essere mutaforma in grado di assimilare altre entità biologiche ed imitarle alla perfezione – che comincerà ad aggredire i cani nelle loro gabbie. Dopo averlo distrutto a colpi di lanciafiamme, ed aver visionato i filmati dei norvegesi che mostrano un gigantesco scavo nei pressi della loro base, MacReady tornerà in quel luogo – e scoprirà che lo scavo è quello di una nave spaziale bloccata nel ghiaccio da ere immemorabili.
Presto nella base americana tutti quanti capiranno che non è così semplice liberarsi della COSA… visto che ogni sua piccola parte (incluso il corpo deforme ritrovato e portato per l’autopsia …) può rigenerarsi e continuare la sua opera di contagio e replicazione.
Bloccati nella base dalla tormenta, con la radio e l’elicottero distrutti da uno degli scienziati preso da una crisi di panico, senza possibilità apparente di distinguere i normali esseri umani dai ‘cloni mutanti’ della Cosa, e con la certezza che se questa dovesse raggiungere il mondo civilizzato si spargerebbe come un’epidemia in grado di sostituirsi all’intero genere umano nel giro di pochi anni, i superstiti dovranno superare le loro paranoie, diffidenze e sospetti e collaborare per sradicare la minaccia… ma ne saranno in grado ?

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Il film è claustrofobico, in puro ‘stile Carpenter’, ambientato per la quasi totalità in spazi chiusi (l’interno della base americana) o comunque in condizioni estreme (gli esterni durante la tormenta polare), con lunghi silenzi e una ossessiva musica cupa di sottofondo (composta da Ennio Morricone, una rarità per un film di Carpenter, visto che di solito è lo stesso regista a comporre le musiche dei suoi film). Gli effetti speciali, curati dall’allora giovanissimo Rob Bottin (famoso per gli effetti speciali di Robocop) e con la collaborazione di Stan Winston (Terminator, Jurassic Park, Predator) possono apparire grotteschi o semplici per gli standard di oggi, abituati come siamo alla computer graphic, però bisogna ricordarsi che questo è un film del 1982, e gli effetti speciali dell’epoca – trucco pesante, modellini animati in ‘passo uno’ e protesi in plastilina e silicone – riescono a rendere in modo eccellente il disgusto grottesco delle mutazioni ‘impossibili’ della Cosa; ne sono un esempio magistrale le tre forme ‘iconiche’ della Cosa, il Cane Mutante (creato da Winston), la Testa-Ragno e la Massa Informe finale.

la-cosa-effetti-speciali

Per la cronaca, il massimo di ‘computer graphic’ che si vede in tutto il film è una rappresentazione grafica a 8 bit - stile ‘Commodore 64’ - del processo di assimilazione e mimesi cellulare della Cosa, oltre ad un prospetto testuale del tempo stimato di proliferazione della Cosa sul pianeta Terra (dove per un errore di traduzione, la cifra ‘27,000 hours’ viene ‘letta ad alta voce’ come ’27 ore’ da uno degli scienziati – ma gli anglosassoni usano la virgola al posto del punto per le migliaia…)

Ma a mio avviso è proprio nella rappresentazione della disperazione dei protagonisti che il film riesce a rendere il senso di terrore e rassegnazione che vuole trasmettere, il senso di vacuità della vita umana e dell’incombente minaccia ad ogni angolo: come fare ad essere sicuri che il collega con cui si è riso e scherzato fino a poco prima sia davvero ancora un essere umano ? Di chi fidarsi ? E come fare per fermare la minaccia ? Senza collaborazione, un individuo ha pochissime speranze di fermare il mostro alieno… ma con chi collaborare, e poi c’è ancora una qualche possibilità o è ormai una lotta senza speranza ? Ma soprattutto, ci sono altri esseri umani rimasti qua dentro oltre a me, o sono rimasto il solo ??

Da brividi (e Kurt Russell, come al solito, è immenso :D ).


Edited by The Wraith - 30/6/2012, 13:05
 
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view post Posted on 22/2/2011, 21:35     +1   -1
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Collezionista Compulsivo

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mai visto ammetto. mai stato in effetti molto fan dei film del orrore. anceh xchè a dirla tutta nn ce ne sono davvero di film che fanno paura. :)

io vi consiglio questo che mi ha devastato emotivamente:

Kiashan-la rinascita-
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