In Italia questo film è arrivato con un titolo che non ci azzecca per niente, ‘Il Replicante’ (manco fosse un cyborg, wraith in inglese è un termine che indica uno spettro). La trama è quasi inesistente e pressochè scontata, e si potrebbe riassumere in una semplice frase:
Il Corvo incontra la Macchina Nera (film di una decina di anni prima dove un’auto nera scorrazza in una cittadina americana ammazzando tutti… ma questa è un’altra storia).
Per farla breve, in questo paesino dell’Arizona perso nel niente (si vedono solo deserti a perdita d’occhio) c’è una banda di automobilisti capeggiati da tale Packard (Nick Cassavetes) che fanno corse illegali di auto pesantemente moddate a discapito di poveri malcapitati che transitano da quelle parti con auto sportive; dopo aver ‘convinto amabilmente’ il poveraccio di turno a correre con loro, immancabilmente vincono e lo costringono a cedere la propria vettura come pegno, o a fare una brutta fine. Packard ‘dichiara’ di essere fidanzato con Keri (Sherilyn Fenn, una tizia veramente gnocca), ma in realtà lei lo detesta e cerca sempre di evitarlo; il fidanzato di Keri, Jamie, morì anni addietro in circostanze misteriose e sospette, e lei è sempre stata convinta che Packard c’entrasse qualcosa ma non ha mai avuto alcuna prova.
Ed ecco che in tutto il suo splendore, look anni ’80, moto da cross e ciuffo a banana, arriva il misterioso Jake in città (Charlie Sheen), e Keri comincia subito a sentirsi attratta da lui ( lo so, fantascienza pura…).
Packard comincia a rodere, ma Jake è l’ultimo dei suoi problemi: un misterioso individuo a bordo di una Turbo Interceptor nera comincia a sfidare i membri della sua banda nelle loro gare illegali, i quali muoiono come mosche uno dopo l’altro in incidenti spettacolari contro la misteriosa macchina, che ne esce sempre illesa.
Cosa ben peggiore, i loro cadaveri invece di essere ritrovati in pezzi per le esplosioni, sono sempre completamente interi, freddi, rigidi e con gli occhi svuotati, quasi come se
qualcosa avesse risucchiato loro l’anima. Per questo motivo uno dei membri della gang, tale Rughead (chiaro esperimento riuscito della fusione tra Boyakki e Tonzula di Yattaman)
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soprannomina il misterioso pilota ‘il Fantasma’ (the Wraith appunto).
Ora, qualsiasi persona dotata di cervello capirebbe che la comparsa simultanea di Jake ‘il bello’ e The Wraith siano collegate. Nel film invece no, tutti girano intorno a Jake come se nulla fosse: Packard lo minaccia perché ronza attorno a Keri; Billy, il fratello del defunto Jamie ci diventa amico; Keri comincia a limonarci duro; e lo sceriffo Lumis (Randy Quaid) non lo trattiene in cella per interrogarlo, si limita a tenerlo d’occhio da lontano. Inoltre, basterebbe un minimo per collegare la sete di vendetta del Wraith contro la banda di Packard e la morte di Jamie – lo sceriffo ha sempre sospettato di loro ma ahimè non c’erano prove, Keri lo ha sempre creduto, la banda SA di averlo ammazzato davvero… niente, tutti gnostici fino alla fine. O stupidi, come uno della banda - tale Skank - che si sniffa lo SVITOL… L’unico a capire alla fine è il povero Rughead (grazie ai geni di Boyakki, probabilmente
), anche perché durante un raid del Wraith nel loro garage – armato di fucile a pompa con munizioni
stranamente infinite – lo spettro si toglie per un istante la visiera davanti allo gnometto, e lui capisce e abbandona la banda (meglio, quel poco che ne è rimasto). Poraccio, era effettivamente l’unico che non aveva fatto niente al povero Jamie.
Alla fine anche Packard viene ammazzato, lo sceriffo – che finalmente ha capito – rinuncia a cercare oltre, e Jake si rivela a Keri - esce dalla Turbo Interceptor davanti a lei e in un clichè veramente smielato le dice che ‘erano destinati a stare insieme, e questo corpo è la cosa più simile a Jamie che gli è stato dato’ (bleah…). Poi regala la macchina a suo fratello Billy (che finalmente capisce) e se ne và nel tramonto con Keri.
Una bidonata assurda, però… però c’è qualcosa in tutto il film che mi ha acchiappato. Saranno le musiche che effettivamente sono azzeccate (durante la prima gara illegale parte ‘Secret Loser’ di Ozzy Osbourne, che tra parentesi è la mia canzone preferita del mangia-pipistrelli
), le auto moddate che sono una più fica dell’altra (la Turbo Interceptor dovrebbe essere la replica di una Dodge M4S, un auto che tocca i 315 Km/h uscita in soli 4 esemplari), l’idea ‘cool’ del vendicatore che si fa giustizia con le sue mani – anche se è stato ammazzato… Boh, fatto sta che è una trashata paura – ma lo rivedo sempre volentieri
.
